Pensietività – Pensare ciò che si sente

Ciao ragazzi… chi tra di voi non ha mai fantasticato di essere figlio di altri genitori e avere una vita molto più divertente di quella che si ha?

Ecco… la mia non è solo una fantasia, è la realtà!

Mi chiamo Polissena Gentileschi, ho dieci anni e vivevo a Cepaluna con quella che credevo essere la mia famiglia: mio papà, che è un ricco mercante, mia mamma, le mie due sorelline Ippolita e Petronilla e la governante Agnese.

Ero felice e coccolata, ma un giorno Serafina, la figlia del farmacista, mentre giocavamo mi ha svelato la verità: sono stata adottata! Questa notizia mi ha sconvolto… sono corsa a casa a chiedere ad Agnese se sapesse qualcosa e lei me l’ha confermato.

Allora ho deciso di fuggire di casa e sono andata al Convento delle Suore di Betlemme, dove la Superiora mi ha confermato tutto e mi ha donato uno scrigno con dentro tutto ciò che avevo addosso al momento in cui sono stata deposta nella ruota e un porcellino che un contadino aveva appena offerto alle Suore. Dentro lo scrigno ho trovato un piccolo ciondolo di corallo a forma di pesce, una sciarpa a righe, una lunga calza da uomo in seta rossa ed un pezzo di tela nera cerata con un parziale disegno bianco, che sembra sia stata strappata da un altro pezzo più grande.

Mi sono messa in marcia per trovare i miei veri genitori, ma per fortuna ho incontrato Lucrezia Ramuso, una bambina che gira il paese con i suoi animali saltimbanchi e mi sono unita a loro: Lucrezia mi ha promesso che tra uno spettacolo e l’altro mi aiuterà a scoprire la mia storia.

Tra l’altro Lucrezia ha un ciondolo con un pesciolino di corallo proprio uguale al mio, che le ha regalato un pescatore di Tempestàl.

Ecco la prima tappa del nostro viaggio per scoprire la verità… ti unisci al nostro circo?

Polissena del Porcello

Di Bianca Pitzorno

Mondadori, 2010

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